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cantina vino

Guida pratica alla progettazione e organizzazione di una cantina vini in casa

Possedere una cantina in casa è una soluzione davvero comoda quando non ci si vuole imbattere in spiacevoli imprevisti come ricevere gente e ritrovarsi senza neppure una bottiglia di vino! Gli estimatori, infatti, potranno ricavare molti benefici da una cantina personale di vini, poiché questi ultimi necessitano di riposo e decantazione prima di essere bevuti, e ciò non accade, invece, quando si corre ad acquistare vino all’ultimo minuto. I vini potranno essere degustati con tutta calma per capire meglio quali sono gli orientamenti di gusto e di occasione per essere apprezzati.

Ma come deve essere organizzata una cantina in casa? Quali caratteristiche ambientali dovrà possedere, quali componenti fondamentali e, soprattutto, quali sono gli errori da non commettere? Lo scopriremo in questa piccola guida.

Le caratteristiche ambientali ideali

Chiariamo subito un concetto importante da cui partire: una cantina in casa non si improvvisa. Questo perché essa dovrà possedere determinate caratteristiche (luce, temperatura, umidita, e così via) senza le quali i vini custoditi potrebbero risentirne in modo irreversibile. Come fare? Cominciamo dal luogo, cioè dal dove creare la nostra piccola cantina.

Temperatura

Uno scantinato, un seminterrato o un sottoscala che presentano abbastanza spazio potranno andare più che bene. Più attenzione, invece, con i garage, che dovranno possedere un’aria abbastanza pulita, priva degli scarichi delle auto (assorbiti tutti dal tappo in sughero!), per cui andrebbero areati molto spesso. Fondamentale, poi, evitare luoghi con forti escursioni termiche (mattina-sera o estate-inverno), in maniera tale che la temperatura non scenda mai sotto i 10 gradi o sopra i 22. Superare, per difetto o per eccesso, queste temperature significherebbe infatti sottoporre i vini a stress fortissimi, compromettendone il gusto e la conservazione.

Umidità

Altro elemento imprescindibile è il livello di umidità dell’ambiente: se l’aria della cantina è troppo secca il vino andrà a male, mentre se troppo umida ciò non costituisce un grosso problema, a parte il preservare le etichette dalle muffe, e lo si può fare avvolgendole in carta velina o fogli di alluminio. Il tasso di umidità (che oscilla, comunque, tra il 60 e l’80 per cento, non di meno) serve in pratica a consentire al tappo in sughero di preservare meglio il vino all’interno della bottiglia.

Illuminazione

Da non sottovalutare neanche la luce: quando è troppo forte, infatti, può alterare le caratteristiche organolettiche del vino (anche perché la luce produce calore) e falsarne il gusto. Ecco perché sono sconsigliate le bottiglie da tenere sotto i faretti, come alcuni fanno per assecondare stili di arredamento: in questo modo il vino, soprattutto se pregiato, viene compromesso.

Gli elementi essenziali: scaffali, termometro, armadio climatizzato

Una cantina realizzata in casa deve possedere degli elementi essenziali per la riuscita del suo scopo, che è quello di conservare in maniera ottimale vini, birre, formaggi ed altro. Noi qui ci concentreremo sui vini. Quello che non può mancare sono scaffali, un termometro e un armadio climatizzato.

Gli scaffali hanno la funzione di reggere le bottiglie di vino (che vanno sempre conservate in posizione orizzontale, per mantenere il sughero del tappo sempre umido) e di preservarle nelle condizioni ottimali. Esistono scaffali di vari materiali (legno, cemento, metallo), ma il materiale migliore è il legno: quest’ultimo infatti, soprattutto se d’abete o di castagno, consente una stabilizzazione perfetta del tasso di umidità. Sconsigliato invece il metallo perché veicola il calore in maniera molto veloce.

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Altri due protagonisti delle cantine in casa sono il termometro e l’armadio climatizzato. Il primo è essenziale per monitorare costantemente la temperatura dell’ambiente e aggiustarla se necessario, mentre l’armadio climatizzato è una sorta di frigorifero dall’aspetto di un grande comodino. La sua funzione è quella di contenere vini che hanno una temperatura di servizio diversa da quella di conservazione (come alcuni vini bianchi, spumanti, champagne). Abbiamo realizzato una guida dedicata alle cantinette vino disponibile qui.

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Nessun sotterraneo a disposizione? Si può provare così

Non tutti però hanno a disposizione luoghi sotterranei come scantinati, seminterrati o cantine vere e proprie. Questo non significa che non possano crearsi una cantinetta tutta per sé. Si può, ad esempio, provare con una stanza molto fresca ed areata, ma non secca e con il giusto livello di umidità, in modo da evitare aridità dell’aria, e sempre ad una temperatura che vada dai 12 a 22 gradi al massimo. Se si volesse essere pignoli si potrebbe “coibentare” la stanza, cioè isolarla con dei pannelli di polistilene, spessi almeno 80-100 mm.

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A chi non possiede neppure una stanza da dedicare alla conservazione dei vini alcuni esperti consigliano di “riciclare” un vecchio armadio come cantinetta, isolandolo dall’aria troppo secca e dalla luce con del polistirolo. Ultima alternativa, infine (ma non certo ultima per qualità) è quella di acquistare delle cantinette/riserva già impostate sui migliori standard di conservazione del vino. In commercio ce ne sono tantissime, e scegliere quella giusta può rivelarsi una scelta vincente.

Tutti gli errori da non commettere

Quando si allestisce una cantina in casa potrebbe essere facile commettere degli errori. Ecco i più frequenti, da evitare accuratamente. Innanzitutto mai esporre i vini ad un tasso di umidità troppo basso (sotto il 60 per cento non si può parlare di cantina), mettendo a rischio il vino di perdere le proprie caratteristiche di gusto. Se l’ambiente è troppo secco si potrà ovviare con l’installazione di un apposito umidificatore dell’aria.

Mai, inoltre, tenere le bottiglie sotto la luce diretta. Le bottiglie dovranno essere conservate sempre al buio e mai sotto i faretti, altrimenti il vino decadrà inesorabilmente. Altro errore da non commettere è quello di sottoporre le bottiglie a vibrazioni costanti: esse infatti tendono a rendere la qualità del vino meno omogenea e a far seccare il sughero del tappo. Ecco perché la scaffalatura diviene qui importantissima, e il legno e non il metallo è il materiale raccomandato per gli scaffali.

Ancora: sarebbe bene acquistare meno vini bianchi e spumanti, perché non hanno grossi tempi di invecchiamento, e più rossi, in modo da poter maturare adeguatamente in cantina. Poche parole, infine, per quanto riguarda la disposizione dei vini: quelli bianchi, si sa, necessitano di una temperatura di conservazione più bassa rispetto a quelli rossi, ragion per cui vanno sempre custoditi più in basso all’interno degli scaffali, mai al contrario.

Ultimo aggiornamento 2024-04-15. Link di affiliazione. Immagini da Amazon Product Advertising API

Redazione

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