Una sagoma in lontananza… Inizia a delinearsi, maestosa, piano piano ci avviciniamo. Il calar del sole rende l’arrivo, ancora più suggestivo. L’aria un po’ rarefatta aumenta la sensazione acre che insieme al dondolio della barca esaltano il pulpito dell’avvicinamento a riva. Un alito di scirocco ci da il suo saluto più caloroso, raggiungendoci sul ponte, scuotendoci come foglie in caduta libera abbandonate a se stesse, lasciandoci intendere che non saremo soli… L’isola sembra respingerci, non siamo i benvenuti. Non siete i benvenuti a Pantelleria. Sbarchiamo ormai ad ora tarda, il buio è sovrano, percorriamo la costa che ci porterà al nostro dammuso.
Queste costruzioni in pietra lavica, tipiche dell’isola, segnate dal sole e dal vento, le cui pareti sono ancora calde, nonostante il tramonto sia giunto da ore… Il risveglio ha un sottofondo ventoso, mi alzo esco dal mio crepuscolo. Davanti a me, una visione. Qui lo scorrere del tempo non ha importanza. Distese di vigneti sovrastano, un terreno arido, i suoi colori vulcanici non lasciano spazio a fraintendimenti, l’odore salino, penetrante e signore di queste terre. E’ una terra che non può essere conquistata. Poche costruzioni, infiniti avvallamenti e strade ricavate da sentieri montuosi, non ci sono spiagge, non ci sono ombrelloni. Scogli frastagliati, grotte, mare mosso… Pantelleria. Ne sono già innamorato. Nessun compromesso.
Comincia il giro dei produttori, di passito, l’oro di Pantelleria”il motivo principale del mio approdo qui”. Vino dolce, caratterizzato dai colori e sapori dell’uva di zibibbo, inconfondibile nelle sue piantagioni ad alberello basso, vendemmiata tardivamente e lasciata appassire naturalmente al sole, disidratata per concentrare al massimo i suoi aromi. Si presenta di un color ambrato vivo e seducente, al naso impagabile, il suo bouquet fruttato ha un intensità e una complessità prepotente, ma raffinata. In gola, un apoteosi di gusto, dolce, ma non stucchevole, equilibrato nella sua piacevolezza, aristocratico, sublime, impareggiabile. La sua persistenza infinita, nessun finale amaro, armonico dal principio alla fine… e oltre. La cavità orale vellutata, cerca un altro assaggio, di questo frutto della terra, meritevole del proprio superlativo .L’oro di Pantelleria. Anche se, il mio ricordo più bello l’ho vissuto, fuori dai colori del vento.. ma questa è un’altra storia.
Un luogo difficile da raggiungere, impossibile da dimenticare…
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