Vino Veritas

Guida per un weekend a Valdobbiadene e zone del prosecco

Tra i numerosi itinerari del vino che gli appassionati del “nettare degli dei” conoscono bene e che nel territorio italiano pongono solo di fronte all’imbarazzo della scelta, la zona del Valdobbiadene è molto battuta.

Nota anche come “zona del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene”, si trova in Veneto, e precisamente nel trevigiano, in una fascia che comprende le colline tra Vittorio Veneto e, appunto Valdobbiadene. Un luogo baciato dalla fortuna naturalistica, visto che si posiziona tra il Mar Adriatico e le Dolomiti, con la conseguente creazione di un microclima perfetto per i vitigni ed i vini.

Scopriamo allora tutte le caratteristiche di questi luoghi, perché sono così conosciuti e vediamo anche quali sono i posti più interessanti da conoscere se si pensa ad un fine settimana o ad uno speciale tour del vino.

Prosecco DOCG e non semplice Prosecco: ecco le sue caratteristiche

Il territorio del Valdobbiadene è noto dunque per la produzione del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG (ottenuta nel 2009). Occorre fare attenzione a non confondere questo vino con il “normale” Prosecco DOC (che viene prodotto sia in Veneto che in Friuli Venezia Giulia). Anche se infatti hanno in comune il nome e il vitigno base (la Glera), il Prosecco di Valdobbiadene viene prodotto anche con altri vitigni solo in quindici Comuni (da Conegliano a Valdobbiadene passando per Vittorio Veneto, Pieve di Soligo, Asolo, Cartizze e così via) in un territorio di circa 17 ettari per una produzione di non più di 150-160 mila bottiglie all’anno.

Può essere di tre tipi: Spumante, Frizzante e Tranquillo (fermo). Lo Spumante a sua volta viene suddiviso nelle categorie Brut, Extra Dry e Dry. Molto amato all’estero, questo vino spumante viene infatti esportato soprattutto nei Paesi del Centro Europa, come Austria e Germania.

Un itinerario lungo 40 chilometri tra vitigni, cantine e paesaggi mediterranei

La strada del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene si snoda dunque tra questi due Comuni, che tra di loro distano all’incirca 40 chilometri. Al suo interno vi è poi racchiuso un altro piccolo itinerario, più circoscritto, che è quello dell’ “Anello del Prosecco”, molto più breve, di una decina di Km al massimo. In questo raggio sono numerosissime le cantine delle aziende vitivinicole aperte al pubblico per delle degustazioni. Normalmente non è richiesta la prenotazione, ma se si telefona per prenotare la visita sarebbe meglio.

Una di queste aziende con cantina è la Vigneto Vecio“, nella frazione di Santo Stefano (Tv). Appartenente alla famiglia Miotto, già dal secondo dopoguerra il vino di questa azienda si fa notare come ottimo “vino da focaccia”. Il tour in cantina spiega tutte le fasi della vinificazione, con assaggi e degustazioni, ma ci si può anche fermare per mangiare e dormire. Accanto vi è infatti un agriturismo che offre anche tutti i piatti tipici della zona, dagli gnocchi, al formaggio cotto, fino all’ottimo minestrone di legumi. Fermarsi per un paio di giorni ne vale, insomma, la pena.

Un altro paesino che non può non essere visitato durante un week end in Valdobbiadene è Cartizze, tra Santo Stefano e San Pietro di Barbozza. Proprio Cartizze dà il nome al Cru del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, poiché il Superiore di Cartizze è la tipologia più elevata di questo DOCG. Sempre a Cartizze una delle aziende vitivinicole più rinomate è la Campion Spumanti, attiva dagli anni ’60 e da allora andata avanti a gestione familiare, dalla produzione alla commercializzazione del vino.

Qui, dopo un giro in cantina per assistere alla nascita di questo vero miracolo in bottiglia, ci si potrà anche fermare per mangiare. Le degustazioni sono tutte prelibate, soprattutto di affettati e formaggi, per cui una bottiglia di Campion andrà giù subito! Volendo, si potrà anche pernottare (ma occorrerà prenotare con largo anticipo) in una delle quattro camere messe a disposizione per gli ospiti dell’agriturismo, per uno o due giorni di totale relax immersi in una natura spettacolare.

Borghi e ville palladiane: la strada del vino si incontra con il sogno

Ancora nel borgo di Santo Stefano si può scegliere di passare anche nella cantina e azienda vitivinicola “Il Follo”, della famiglia Follador. Già nel nome è scritto il destino legato al vino: i “follador” erano infatti coloro che trasformavano i prodotti agricoli. In dialetto veneto “follare” inoltre significa “schiacciare l’uva”.

La visita in cantina qui si soffermerà sul metodo charmat per creare lo spumante (cioè fermentazione in autoclave con anidride carbonica prodotta dal vino stesso) e per poi passare alla fase dell’imbottigliamento, fino a raggiungere lo status di Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG. Anche qui ci si potrà poi riposare in agriturismo, godendo dei sapori della cucina locale e della vista spettacolare sulla collina di Cartizze data dalle terrazze private di cui sono dotate tutte le stanze.

Questo territorio, tuttavia, riserva ancora delle sorprese squisite. Certo, non basta un solo weekend per scoprire tutti i segreti enogastronomici e naturalistici di questi luoghi, ma il consiglio è quello di riservare almeno un paio di giorni alla scoperta, ad esempio, delle ville palladiane. Una di queste, davvero incantevole, sorge nel Comune di Crocetta del Montello (Tv) ed ha il nome di Villa Sandi.

Si tratta di una villa del ‘600 (1622) di proprietà della famiglia Moretti Polegato adibita oggi a rappresentanza nel mondo di una delle vigne più apprezzate a livello internazionale: la Rivetta (all’interno dei 106,8 ettari di Cartizze, 1 ettaro e mezzo di un microclima quasi perfetto). Qui si potranno non solo apprezzare i vini prodotti in degustazione (spumanti, frizzanti, tranquilli e distillati, per accompagnare un intero pasto) ma anche acquistarli nello shop dedicato.

Questi vini, sempre sottoposti a controlli da parte di enologi ed esperti, sono noti per essere particolarmente gradevoli al palato: fruttati e floreali, stuzzicano con le loro bollicine quasi impalpabili. I numeri di questa Villa/cantina sono in effetti sorprendenti: 19.400 visitatori all’anno provenienti da tutte le parti del mondo percorrono i quasi 1.480 chilometri delle gallerie sotterranee alla temperatura costante di 14 gradi centigradi (una enorme cantina, paradiso dei vini).

L’esperienza è vivamente consigliata, soprattutto quando vengono organizzati tour serali a lume di candela, davvero suggestivi, Le visite però (dal lunedì al sabato) vanno prenotate anche qui con largo anticipo.

Anna

Appassionata di vino e copywriter per VinoVeritas. La scrittura mi ha permesso di unire la mia passione per il vino al mio lavoro. Se non mi trovate su queste pagine, potete contattarmi sui canali Facebook e Twitter di VinoVeritas. Cheers!

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