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Weekend in Chianti. La nostra guida per 72 ore alla scoperta della Chiantigiana

Chi ama il vino sa quanto esso non possa essere slegato dal territorio di provenienza e dalle esperienze che suscita. Bere vino, infatti, non riguarda solo il gustare un calice o una bottiglia, da soli o in compagnia. Si tratta piuttosto di un vero viaggio anche nelle emozioni e negli stati d’animo.

Spesso, perciò, gli amanti del vino organizzano “piccole fughe” nelle terre delle uve più famose o pregiate. Un solo weekend può bastare per immergersi nella realtà delle viticolture del luogo e lasciarsi andare al sogno.

Tra gli itinerari più battuti per questo tipo di viaggio c’è senz’altro il Chianti. Per chi è indeciso sul percorso sensoriale da seguire, cosa mangiare, cosa vedere e dove lasciarsi andare anche ad esperienze curiose, ecco una piccola guida che può aiutare ad organizzarsi.

Il Chianti in pillole e la Chiantigiana

Il Chianti è una zona collinare di non grandissima estensione, situata tra le città di Firenze e Siena. Si gira davvero in poco tempo, ma è ricca di meravigliosi panorami, castelli medioevali, borghi antichi e dimore rinascimentali.

Il Chianti è inoltre famoso per la sua Chiantigiana, la strada del vino che tanto fascino esercita sui sommelier e, in genere, sugli amanti del buon cibo e del buon bere di tutto il mondo (soprattutto inglesi, tanto che questi luoghi sono stati soprannominati “Chiantishire”). Conosciuta anche come “strada 222”, rappresenta un itinerario irrinunciabile se si vogliono scoprire tutti i segreti del “Vino, dell’Olio e del sapore del Chianti classico”.

Andare per vigneti in questa zona non è però molto agevole, nel senso che ci sono moltissime stradine ricche di curve e strettoie. Chi ama l’avventura e la voglia di scoperta e sceglie di visitare questi luoghi in automobile dovrà dunque mettere in conto questo aspetto.

Come strutturare un itinerario per vigneti in un weekend

Si può partire seguendo i classici confini del “disciplinare del Chianti Classico”, una sorta di mappa di tutti i luoghi di produzione di vino e di olio, fuori dai quali non si può parlare di Chianti. Non tutti i comuni di questa area geografica fanno parte completamente del Chianti Classico, ma vale la pena almeno una breve visita anche nei territori compresi parzialmente.

Se si parte da Firenze si può cominciare con Greve in Chianti, la porta d’ingresso di tutta questa “regione”, e lo si capisce già dai filari di numerose viti che si scorgono in lontananza. Una mattinata la si può dedicare a passeggiare nel borgo, attraversando la caratteristica piazza triangolare costruita interamente in pietra. Sono tantissimi i negozietti e le enoteche che vendono vino, e sarà simpatico curiosare per qualche assaggio (da non perdere la degustazione del Chianti Classico Castello di Volpaia).

Non può mancare anche una visita a Radda in Chianti: anzi, molti di coloro che percorrono le vie del vino si fermano proprio qui ad alloggiare, visto che si tratta di un magnifico borgo medioevale circondato da una cinta difensiva e ricco di caratteristici Bed & Breakfast. Il giorno successivo lo si può invece dedicare ad altri due gioiellini del Chianti, che però si trovano sul lato senese (dunque si potranno notare anche le differenze con il Chianti fiorentino): Castelnuovo Berardenga e Barberino Val d’Elsa. Qui si potranno scoprire nuovi vini inediti e perdere lo sguardo tra le colline ricche di vigneti ed uliveti. Non solo vino Chianti Docg, quindi, ma anche Brunello di Montacino e vino nobile di Montepulciano.

Attenzione solamente a non esagerare con i bicchieri per le degustazioni: il rischio che possano piacere molto è alto!

viaggio enogastronomico in chianti

Cosa fare: in giro per cantine

Oltre alla visita dei borghi e dei paesaggi incantevoli che il Chianti offre (c’è chi sceglie appositamente di girare per questa zona in moto, in estate o inizio autunno per godere appieno della natura) si potrebbe fissare una puntatina in alcune cantine.

Una tappa interessante potrebbe essere quella della Cantina Antinori, situata a Bargino, nella frazione di San Casciano di Val Pesa (Fi). Un’ora può bastare: dopo aver ascoltato la storia della famiglia Antinori (produttrice di vino in Toscana dal 1385) si comincerà un percorso verso tutte le fasi di produzione del vino, con in conclusione la degustazione di tre vini rossi.

Consigliata poi una visita alla cantina di Diego Finocchi, giovane viticoltore produttore di Erta di Radda, Chianti Classico certificato biologico, da vigne di Sangiovese con più di 50 anni di età: una bella occasione per capire come si produce un vino in maniera del tutto artigianale.

Ovviamente il vino non va bevuto a digiuno: perché quindi non approfittarne per assaggiare i prodotti tipici del territorio come la bistecca alla fiorentina, il salame Finocchiona, la famosa zuppa Ribollita e tante altre prelibatezze?

Esempio di itinerario

Dove alloggiare: da provare la vinoterapia

Un weekend nel Chianti può anche servire per far del bene al proprio aspetto, grazie alla vinoterapia. Si tratta di trattamenti che consistono nell’utilizzare il vino per rinforzare e rendere più brillanti i capelli, mantenere più giovane la pelle del viso e del corpo sfruttando i polifenoli, scacciare le tossine e i radicali liberi grazie alle numerose sostanze antiossidanti e ai tannini presenti nel vino rosso.

Sono moltissimi gli agriturismi o i resort del Chianti che offrono al cliente un percorso di vinoterapia, dunque si può approfittare per rilassarsi con un massaggio e un peeling a base di vino Chianti o Brunello, inebriandosi anche del profumo che questi trattamenti emanano. Gli indirizzi da tenere d’occhio sono quelli dell’Hotel Centro Benessere Borgo San Felice, e del Relais Scopeto a Castelnuovo Berardenga (Si); di Borgo Casa al Vento e del Castellare de’ Noveschi a Gaiole in Chianti (Si); Ville di Vignamaggio a Greve in Chianti (Fi).

Una particolarità di questi luoghi è che le uve utilizzate per i trattamenti (che prevedono bagni effervescenti nel mosto, massaggi e scrub al viso e al corpo con gli acini) sono tutte dei vitigni del territorio delle aziende.

Insomma, un solo week end non può certamente bastare per godere di tutte le bellezze che la zona del Chianti classico offre: un’ottima scusa per poterci tornare più volte, sempre con un itinerario diverso e infinite cose da scoprire, tutte all’insegna del culto del vino.

Anna

Appassionata di vino e copywriter per VinoVeritas. La scrittura mi ha permesso di unire la mia passione per il vino al mio lavoro. Se non mi trovate su queste pagine, potete contattarmi sui canali Facebook e Twitter di VinoVeritas. Cheers!

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