Vino Veritas

Vino: i nuovi domini .vin e .wine

Le lotte per la tutela della qualità dei vini europei si combattono anche e soprattutto sul web. Una battaglia degna di nota è quella lunga mesi e che vedrà i vincitori impossessarsi dei domini .vin e .wine. Cosa di poco conto? Ecco la storia.

domini-wine-vinC’era una volta la Federazione Europea dei Vini di Origine (Efow): l’associazione era certa che tutelare queste due tipologie di dominio web fosse un’avventura nella quale imbarcarsi; non solo per questioni di prestigio, ma anche e soprattutto per allontanare i grandi vini europei e le loro denominazioni di qualità dal rischio di frode e di sfruttamento indebito. C’erano anche società che volevano accaparrarsi i domini spiccatamente enologici per ottenere del vile profitto, non avendo alcun interesse nella tutela del vino di qualità o del consumatore.

Dopo più o meno lunghe scaramucce si è giunti nella fase finale della battaglia che si svolgerà questa settimana in campo neutrale: Buenos Aires. Da un lato si schiereranno i produttori di vino europei con il sostengo del Vicepresidente della Commissione UE, dall’altro le società estranee al settore che vorrebbero appropriarsi dei nuovi domini web, .vin e .wine. Lo scopo per dirla facile è quello di acquistare questi domini, trasformarli in “Chianti.wine”, Champagne.vin” o similari per poi rivenderli al miglior offerente, anche se nulla ha a che vedere con i produttori del settore.

La Vicepresidente della Commissione Ue, Naeelie Kroes da parte sua ha deciso di non utilizzare mezzi termini: in una lettera inviata all’Icann ha sottolineato come la Ue non accetterà la creazione dei suddetti domini qualora non venga garantita la protezione delle IG. D’altronde un’assenza di tutela non solo andrebbe a discapito dei vini italiani ed europei ma potrebbe  andare a discapito del consumatore.

Per quanto il dialogo sia stato avviato l’intesa sembra lontana: non a caso l’Efow ha chiesto alla Commissione e agli Stati membri di impedire la creazione di tali domini nel caso in cui non possa essere garantita la protezione delle indicazioni geografiche.

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Claudia Zedda

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