Fa buon sangue, toglie il medico di torno e fa indiscutibilmente allegria, ma da oggi pare che il vino sia in grado di limitare la quantità di testosterone espulso con le urine e quindi possa potenzialmente mascherare l’assunzione di steroidi.
Sul vino se ne dice una nuova al giorno ma questa proprio nessuno se la sarebbe aspettata. Eppure se gli studi del professor Naughton portati avanti presso l’University’s School of Life Sciences fossero confermati, fra le sostanze dopanti per gli atleti potrebbe rientrare anche il vino rosso.
La questione scientificamente non sembra essere troppo complessa: la quercitina contenuta in grande quantità nel vino rosso sarebbe in grado di causare un’inibizione parziale dell’ormone Ugt2b17. La funzione dell’ormone è principalmente quella di individuare i livelli di testosterone nel corpo e di dare il consenso per un eventuale espulsione in caso di sovrabbondanza attraverso le urine. Inibito l’ormone il suo funzionamento fa palesemente cilecca.
Niente di troppo strano visto che anche medicinali innocui si stima possano avere un certo effetto sul livello di testosterone nel sangue, rendendo più che complessa l’individuazione della presenza di steroidi: per questo ne è stato vietato l’uso agli sportivi prima di prestazioni atletiche.
E qui torna in ballo il vino: Naughton ha dimostrato che chi assume regolarmente del vino rosso vede migliorare fattori come il peso, il fitness e la salute complessiva ottenendo in cambio degli inequivocabili benefici in relazione alle prestazioni sportive; i vantaggi non si fermano qui: un consumatore di vino (rosso) potrebbe essere soggetto all’inibizione parziale dei livelli di testosterone nel sangue con ovvi benefici durante le fasi agonistiche e con il mascheramento dell’eventuale assunzione di steroidi.
Il problema però non è rappresentato dal vino rosso in sé, ma dalla quercitina: per evitare gli effetti del vino prima della prestazione, l’atleta potrebbe consumare estratto di vino rosso o alimenti ricchi di quercitina, vera protagonista della ricerca.
Naturalmente gli studi proseguono e i buoni sportivi che apprezzano il gusto ed il potenziale del buon vino rosso ancora non ne devono fare a meno.
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