C’è chi il prosecco lo beve senza farsi troppe domande, chi invece tra uno stuzzichino e l’altro, durante un fine settimana di relax come tanti se lo è chiesto: ma quali sono le origini del prosecco e del suo nome?
Una bella domanda davvero già che le informazioni che a riguardo è possibile reperire sono per lo meno scarse. Quel che di sicuro possiamo dire è che il Prosecco DOC non va confuso con il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG e già questo è un punto importante da mettere in luce.
Ma per chi ne volesse sapere qualcosina di più sembra che quello che oggi chiamiamo Prosecco non sia altro che l’erede naturale del più vecchio Puxinum (il Pucino), di cui Plinio parla con una certa soddisfazione nella sua imponente Naturalis Historia, descrivendolo come il nettare fra i preferiti di Livia, la moglie dell’imperatore Augusto, che c’è da dirlo, si trattava davvero bene. Nel 1773 nel suo trattato “Enologia Toscana” Villafranchi afferma con una certa convinzione che il vino preferito dell’imperatrice fosse detto Prosecco e che le uve per la sua preparazione fossero coltivate nei dolci pendii del monte di Contuel, tuffati nell’Adriatico, poco distanti da Trieste.
A qualche decennio prima risale invece la prima traccia documentale, ovviamente veneta del tanto amato Prosecco: si trova ne “Il Roccolo Ditirambo” di Valeriano Canati nel quale l’autore condivide il desiderio di immolarsi il becco con il melaromatico Prosecco, che di fans già nel 1754 doveva averne parecchi.
A cercar bene, nei dintorni di Trieste non manca nemmeno una piccola frazione conosciuta con il nome di Prosecco, sul confine sloveno, dove guarda caso si raccoglie la deliziosa uva Glera, con acini brillanti e dorati che normalmente contribuiscono per 85% nella produzione del Prosecco. Per questo in molti sono tentati d’affermare che proprio in Friuli Venezia Giulia abbia avuto i natali questo delizioso vino oggi prodotto in almeno tre tipologie diverse: il prosecco tranquillo, il prosecco spumante e il prosecco frizzante. Qualunque sia la variante scelta il vino appare dotato di un color giallo paglierino, di un sapore secco e fruttato, e al palato risulta frizzante e fresco.
- Vino spumante dal colore paglierino chiaro e spuma vivace
- Ha profumo pronunciato di frutta candita
- Sapore garbato con fondo aromatico
Per riscuotere fama internazionale il Prosecco deve attendere gli anni novanta del secolo scorso, quando gli viene riconosciuto il titolo di IGT (indicazione geografica tipica) al quale è seguito il titolo di DOC ricevuto nel vicino 2009. Oggi bevenda apprezzatissima, accompagna con stile piatti di pesce, antipasti ed è il re incontrastato dell’aperitivo. D’altronde non c’è niente di meglio per dare il benvenuto al week end, che sorseggiare del Prosecco in compagnia di buoni amici.
Ultimo aggiornamento 2024-12-06. Link di affiliazione. Immagini da Amazon Product Advertising API
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