Vino Veritas

Produzione vino: l’Italia che supera la Francia

Che con i nostri cugini francesi ci sia un certo antagonismo, specie quando si parla di tavola e di vino è cosa risaputa, per questo fa piacere scoprire che la vendemmia 2012, di recente conclusasi, ha visto l’Italia sorpassare la Francia in una gara ben giocata da entrambi. La vittoria segue quella dell’anno scorso, quando l’Italia diede scacco matto alla Francia sul suo terreno di battaglia storico: quello delle bollicine.

La vendemmia di quest’anno sarà stata pure magra, ma la qualità dei prodotti pare nettamente migliore e le quantità non deludono: 40,8 milioni di ettolitri per l’Italia contro i 40,5 milioni per la Francia. Si tratta di un successo importante, che mette in luce il buon lavoro dei vignaioli italiani sempre più apprezzato all’estero. Il prossimo passo è quello di valorizzare, come merita, il vino nostrano, e in questo i francesi ci possono fare scuola: sanno vendere meglio i loro prodotti anche grazie a pesanti azioni di marketing, il nome dei loro prodotti è ben noto in tutto il mondo e per questo possono imporre prezzi ben più alti rispetto a quelli d’Italia.

I cambiamenti comunque pare non si faranno attendere poi troppo: l’Italiano consuma un 1% di vino in meno pro capite rispetto agli anni passati, ma chi sceglie vini a denominazione d’origine è un 2% in più degli italiani. E pure le esportazioni non deludono: sono cresciute dell’8% per un totale di 4,5 miliardi che si contrappongono ai 3,7 miliardi del 2010.

Tutto questo mentre la produzione di champagne in Francia crolla di un sostanzioso 26% e la domanda di spumanti italiani cresce sorprendentemente, attestandosi intorno al 35% in più rispetto agli anni passati. D’altronde quando si ha un testimonial come Barack Obama che non nasconde la sua passione per le bollicine italiane, non si può che crescere!

Redazione

1 commento

  • I francesi ci battono non solo nel marketing… Hanno una cultura centenaria sul modo di fare grande vino, tanto che “l’uomo comune” in Francia conosce, almeno discretamente, quello che trova nel proprio bicchiere.
    La stragrande maggioranza degli “uomini comuni” in Italia non sanno nemmeno che cosa hanno nel proprio bicchiere e (cosa ancora peggiore) non se lo chiedono nemmeno.
    Pur con i nostri traguardi e i nostri piccoli meriti, abbiamo ancora tanto da imparare da loro…