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Vacanze pasquali al profumo di vino: le strade del vino siciliane

sicilia-turismo-vinoLa Pasqua offre molti spunti per vacanze che da sempre si ha in mente di vivere ma che purtroppo non si ha mai modo di organizzare. Quelle alla ricerca del vino sono alla portata di tutti già che poco dispendiose e semplici da seguire: a differenza di molte altre vacanze però consentono di conoscere il proprio paese (in questo caso la favolosa Italia) e naturalmente le sue specialità enogastronomiche.

E quando si parla di specialità enogastronomiche salta immediatamente alla mente la bella Sicilia che di vie del vino da consigliare ai wine lovers ne possiede parecchie. Oggi ne ricordiamo almeno 4.

La strada del Moscato di Noto e di Siracusa, consente di vivere il fascino di due città a cinque stelle e di scoprire tutto il gusto del delizioso moscato locale, giallo oro che ben si mescola con l’architettura di Siracusa e di Noto, barocche e sfarzose.

Seguendo la strada dell’Etna i vantaggi per il viaggiatore sono numerosi: se da una parte si possono conoscere le pendici del grande vulcano, dall’altra si possono assaporare le fragranze del delizioso vino che nel dintorno si produce. Di varietà ce ne sono per ogni palato, dal rosso al rosato fino al bianco e tutte hanno quel non so che di speciale regalato dal terreno lavico. I più curiosi potranno visitare i palmenti, delle costruzioni tipiche della zona, in pietra lavica, interamente dedicate alla lavorazione delle uve.

Le strade del nero d’Avola: ecco un altro percorso da non perdere e che è possibile attraversare in breve tempo e con grande soddisfazione per il palato. Il nero d’Avola per altro è un signor vino, che si incontra, in questo itinerario con il Cerasuolo di Vittoria, meno noto ma altrettanto gustoso.

Il tour potrebbe chiudersi con le strade del Marsala e del Moscato di Pantelleria, i vini dolci trasformisti per eccellenza visto che con il trascorrere del tempo e il buon invecchiamento, il loro gusto evolve. Il Marsala porterà alla scoperta della suggestiva Trapani con un salto indietro nel tempo, in un medioevo che Erice non ha mai dimenticato, la riscoperta del Moscato e dello Zibibo trascinerà il visitatore nel cuore di Pantelleria.

Claudia Zedda

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