Per garantire la qualità made in Italy si farebbe davvero di tutto e una storica tenuta toscana, per tutelare le proprie bottiglie contro il pericolo sempre più reale di contraffazione, ha pensato bene di sperimentare un nuovo sistema di controllo.
La tecnica fa un po’ film di spionaggio ma è probabile che verrà ben accolta dai consumatori del buon vino certificato e garantito: consiste nell’inserimento di un piccolo chip elettronico, il tag, che verrà incorporato nell’etichetta della bottiglia, ma anche sulla scatola o nel cartone che la contiene. Al chip verrà associato un identificativo numerico e ogni bottiglia sarà collegata ad un congegno elettronico che ne consentirà la totale tracciabilità.
La tecnologia, nota agli addetti ai lavori come Rfid è stata lungamente sperimentata e tramite un sistema di radio frequenza consentirà di seguire il viaggio delle bottiglie distribuite seguendo qualsiasi canale. Garantirà inoltre l’autenticità del vino e dulcis in fundo riuscirà a prevenire, o così ci si aspetta, falsificazioni e imitazioni.
Solo le bottiglie distribuite in Canada e in USA non saranno accompagnate dal chip ultratecnologico visto che la legislazione locale non lo permette: nel resto le mondo le bottiglie provenienti dalla tenuta dell’Ornellaia potranno fregiarsi di un valore aggiunto altamente innovativo, che è ragionevole credere, sarà adottato presto da altri.
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