Vino Veritas

Happy hours? No, Vino Party

9_insertion_239All’orizzonte si intravede il fine settimana e subito la mente degli amanti del buon vino corre all’Happy Hours… no, da oggi sarà meglio parlare di Vino Party. Si ripongono cocktail improbabili nei loro bicchieroni sommersi di ghiaccio e si lascia spazio agli eleganti calici mezzo pieni e mezzo vuoti di delizioso vino, sia esso rosso, bianco o rosato.

Una tendenza nemmeno troppo nuova per l’Italia ma che sta facendo il giro del mondo, passando per Hollywood, Miami, Londra, ma anche Tokyo.

E’ il momento del vino che riscopre una nuova giovinezza, si fa trendy e miracolosamente chic, diventando il vero protagonista del Vino Party, che poi è qualcosa di molto simile al caro vecchio Happy Hour (oramai praticamente dimenticato) ma che lascia spazio al vino di qualità, meglio se italiano e ai prodotti doc tutti provenienti dalla penisola: mi regala una certa fierezza immaginare Madonna o Will Smith con in mano  un calice di vino e una tartina condita con della bottarga doc, del parmigiano, tartufi, o magari da del delizioso culatello. Insomma l’enologia a bene italiana prende a braccetto il buon mangiare nazionale e parte alla conquista del mondo e dei palati vip.

Non c’erano dubbi che questa tendenza, in Italia e nel mondo piacesse a tutti: giovani e meno giovani.  Il principio che la rende tanto gettonata è quello della qualità dei prodotti serviti. D’altronde in Italia si stima che su tutto il territorio nazionale esistano circa 2 milioni di wine lovers, che amano associare il vino ai prodotti tipici locali. Per quel che mi riguarda darò il benvenuto a questo piovoso fine settimana con in mano un calice di Vermentino di Monti e una tartina condita con bottarga, olio extravergine d’oliva e carciofi. Tu?

Claudia Zedda

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